Le considerazioni della presidenza su un anno difficile

Si avvicina la fine di questo anno che per moltissimi versi vorremmo dimenticare ed è il momento per condividere un consuntivo su quanto siamo stati in grado di fare nel 2020.

Cominciamo con qualche dato sulla attività di Prosolidar, ONLUS in cui sono presenti ABI, le aziende ad essa aderenti e le organizzazioni sindacali di settore:

  • dal 2011, anno di nascita della Fondazione, abbiamo finanziato 243 progetti in Italia e 195 nel resto del mondo, per un totale di 438 progetti ed un valore complessivo di oltre 23 milioni di euro raccolti attraverso il match gifting e cioè la condivisione in misura uguale tra i dipendenti e le aziende del nostro settore di un piccolo contributo capitario di 6 euro annui;
  • ad oggi sono in corso 145 progetti, per 27 dei quali è stato deliberato di recente il finanziamento.

La pandemia si è manifestata in un momento dell'anno in cui avevamo già impegnato la maggior parte delle risorse disponibili e siamo stati quindi costretti a modificare i programmi del 2020 per poter essere in grado di fronteggiare con tempestività le numerose richieste ricevute fin dai primi giorni: infatti, il nostro fondo annuale per le emergenze, che abbiamo reso immediatamente disponibile, non poteva, da solo, essere sufficiente.

Abbiamo, quindi, messo in campo un meccanismo straordinario di gestione dei progetti e di reperimento di ulteriori risorse finanziarie, rispetto a quelle ordinarie.

Per tutti gli interventi in corso, abbiamo dunque verificato se la pandemia ne consentiva o meno la prosecuzione o la conclusione nel periodo di emergenza e - in alcuni casi - abbiamo concordato con gli interessati il rinvio dei finanziamenti per qualche mese, in modo da poter destinare nell’immediato quante più risorse possibili al contrasto al Covid-19.

In tal modo è stato possibile finanziare 28 progetti presentati da associazioni che operano direttamente sul campo e destinare all’emergenza Covid-19 un totale di risorse pari a quasi 670.000 euro per fornire attrezzature sanitarie, mezzi, DPI, team di psicologi, servizi domiciliari, messa a disposizione di specialisti e operatori, supporto a persone e famiglie in difficoltà.

Ovviamente le prime che si sono rivolte a noi sono state le associazioni con le quali abbiamo già lavorato e con le quali abbiamo un rapporto di fiducia consolidato nel tempo.

Va però anche sottolineato il fatto che, oltre ai progetti a sostegno dei malati, Prosolidar eroga finanziamenti destinati a molti altri campi di attività quali, ad esempio, iniziative a favore di popolazioni in difficoltà, aiuti alla autosufficienza economica e alla serenità alimentare, sostegno ai perseguitati, alle vittime del disagio e di violenza (in particolare donne e minori), interventi per emergenze e per il sostegno alla lotta alle mafie.

Ma, come accennato, la pandemia ha necessariamente riorientato i nostri interventi, li ha focalizzati sulla difesa della salute delle persone e sul supporto alle iniziative connesse all’emergenza Covid19.

In particolare, tra i 28 progetti finanziati vorremmo segnalare:

In Italia, la donazione di attrezzature (ecografi, unità di terapia intensiva, software, ecc.) tra gli altri a:

ma anche interventi a favore di realtà minori, associazioni di pubblica assistenza, associazioni - che hanno in carico strutture per disabili, anziani, malati psichici, minori – che la pandemia ha costretto ad operare in un contesto molto più difficile da gestire
L’ultimo in ordine di tempo, ma non per importanza, ha riguardato il problema delle gestanti positive al coronavirus, che sono in totale isolamento, sia al momento del parto, perché non possono essere assistite da un parente, sia nei primi giorni di vita del neonato, sia al ritorno a casa, in quanto, per prevenire i contagi all’interno della famiglia, i contatti con il marito o gli eventuali altri figli sono ridotti al minimo e altri parenti (ad esempio i nonni) non possono supportare la neo mamma.

All’estero abbiamo fornito un supporto economico molto rilevante ad UNHCR per un intervento di risposta e sostegno ai rifugiati in Niger, ma abbiamo anche, ad esempio, destinato risorse ad una associazione in Burkina Faso, per l’acquisto di cibo per l'emergenza alimentare causata dal lockdown e dalla conseguente chiusura di tutte le piccole attività fonte di reddito per la popolazione locale.

In conclusione, dunque, a partire dal mese di aprile di quest’anno abbiamo finanziato molti progetti legati al contrasto della pandemia e operato quindi, molto più che in passato, su interventi nell’ambito della sanità per rispondere a richieste in tale direzione.

Per quanto riguarda gli altri ambiti di attività della Fondazione, nel corso del 2020 sono arrivati a conclusione numerosi progetti:

  • Emergency - Ospedale in UGANDA: il nuovo Centro di eccellenza in chirurgia pediatrica in Uganda è ormai pronto. I lavori strutturali sono stati completati, così come gli allestimenti e gli arredi; sono installate tutte le apparecchiature, gli impianti biomedicali e si sono ottenute le autorizzazioni per l’apertura. A causa della pandemia di Covid-19 e delle conseguenti misure restrittive messe in atto da diversi Paesi, tra cui l’Italia e l’Uganda, l’avvio delle attività mediche è previsto nella prima metà del 2021. Parte del personale internazionale che era già arrivato a Entebbe per la fase iniziale del progetto è stato riassegnato in Italia, per sostenere la risposta di EMERGENCY alla crisi Covid-19. Il team in Uganda continua a monitorare la situazione e gli attuali sviluppi così da pianificare la ripresa di tutte le attività non appena le misure nazionali e internazionali di contenimento del contagio lo consentiranno
  • ARCI TOSCANA: prevenzione di situazioni di sfruttamento dei bambini siriani e libanesi (dai 6 ai 17 anni) vittime del conflitto e che hanno sperimentato violenza, sfruttamento e abuso. Dotazione di equipaggiamenti, ristrutturazione e materiale per sostenere le attività educative del Centro di Bab et-Tebbaneh a Tripoli del Libano.
  • ANT: assistenza gratuita per pazienti oncologici e prevenzione a Taranto, con particolare attenzione ai quartieri “I Tamburi” e “Paolo VI”, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei pazienti e favorire la diffusione di iniziative di prevenzione oncologica e tutela della propria salute a favore della cittadinanza.
  • AIL Milano: è stato acquistato un nuovo mezzo per garantire supporto a un numero maggiore di malati di leucemia e alle loro famiglie, potenziando il servizio di accompagnamento e trasporto gratuito casa/ospedale.
  • CIAI: interventi strutturali di miglioramento degli spazi scolastici per contrastare la dispersione scolastica in due scuole medie a Bari e Palermo.
  • Purosangue: il progetto, attraverso l’organizzazione di 6 eventi sportivi denominati Roma Running Style realizzati all’interno dello Stadio delle Terme di Caracalla, ha consentito la raccolta di scarpe da running usate (iniziativa ideata sempre da Purosangue con il Progetto Shoes Sharing), che i podisti occidentali dismettono quando queste sono ancora perfettamente integre ed utilizzabili. Sono state raccolte circa 5.000 paia di scarpe, spedite in Kenya e consegnate a bambini/e e ragazzi/e locali.
  • ll Mandorlo: a Lecce “La Bottega degli Artigiani” ha avviato un percorso di lavoro rivolto a 10 giovani che, sono stati affiancati da esperti artigiani che hanno insegnato loro il mestiere. Artigiani e giovani, hanno svolto la loro attività in laboratori di falegnameria, restauro, cartapesta e rigenerazione di computer, creando delle vere e proprie botteghe - scuola.
  • Fondazione Franco e Piera Cutino: costruzione di una infrastruttura all’interno del Campus di Ematologia dell'ospedale Cervello di Palermo per la formazione teorico-pratica sulla prevenzione, diagnosi e cura dell’anemia falciforme.

Per Fondazione Prosolidar si chiude un anno denso di attività, nel quale ci siamo dovuti impegnare molto più del solito per fare fronte, in particolare, a situazioni di emergenza a sostegno dei più deboli, quelli che sopravvivono grazie alla generosità delle Onlus che, quotidianamente, si occupano di loro, i "dimenticati della generazione del covid", ma anche dei bambini deprivati della socialità, dei disabili, dei malati, delle donne, di tutti coloro ai quali l’emergenza covid sta facendo pagare il prezzo più caro.

Grazie a tutti i colleghi della Fondazione che hanno reso possibili questi risultati: ci auguriamo di poter tornare presto ad operare in un contesto nel quale la pandemia sia solo un ricordo.

Il Vice Presidente
Cristiano Hoffmann
Il Presidente
Giancarlo Durante