Lettera dal Nepal

Kathmandu - 07 maggio 2017

OGGETTO: Completamento progetto Fondazione Prosolidar

 

Spett.le Presidenza di Fondazione Prosolidar,

Vi scrivo da Kathmandu, nella speranza di trovare le parole adeguate per ringraziarVi dell’immenso aiuto fornitoci per far fronte alle grandi emergenze causate dal sisma che ha colpito il nostro amato Nepal nell’Aprile 2015.

Erano circa le 12, dovevamo ancora metterci a tavola, quando un terremoto di magnitudo 7.8 della scala Richter ha colpito il Distretto di Gorkha, a circa 76 km dalla capitale, Kathmandu, dove vivo da 12 anni con la mia famiglia italo-nepalese, lavorando come Responsabile dell’associazione Apeiron.
 
Il sisma ha ucciso quasi 9.000 persone; i feriti sono stati oltre 22.000.
Si è stimato che la vita di circa 8 milioni di persone (quasi un terzo dell’intera popolazione) abbia subito enormi danni a seguito del sisma.
Nelle aree più colpite, interi villaggi sono stati spazzati via dalle valanghe e dalle frane causate dal sisma.

Quello che è successo quel giorno; le grida, la polvere, la paura: sono momenti che non dimentecherò mai.

Così come non dimenticherò mai uno dei primi messaggi che ho ricevuto in quei momenti concitati. Mi scriveva Elisa Drago, dipendente della Vostra Fondazione, che era ripartita da poco da Kathmandu, alla volta di Calcutta. Era venuta in Nepal per monitorare CASANepal, la nostra struttura protetta per donne vittime di violenza, da Voi co-finanziata l’anno precedente.
In quel messaggio Elisa mi chiedeva come la Fondazione poteva darci una mano.

Quello è stato solo l’inizio di una collaborazione che ha accompagnato Apeiron e le tante persone colpite dal terremoto che hanno beneficiato dei nostri interventi, per molti mesi lungo il difficile percorso volto al ritorno alla normalità.

Ancora il disagio non è finito ed il nostro lavoro sul campo rimane molto importante.
Ma siamo enormemente grati alla Fondazione per quello che ci ha permesso di realizzare.

Insieme, infatti, abbiamo fatto tanto. Anzi, tantissimo:

  • abbiamo distribuito derrate alimentari a 2.340 famiglie del Distretto di Dhading che hanno perso la casa e di conseguenza le scorte dei cereali e legumi ivi stoccati
  • abbiamo distribuito dignity kit a 1.372 incinte e neomamme della Valle di Kathmandu e del Distretto di Dhading.
  • abbiamo costruito 175 rifugi temporanei per famiglie della Valle di Kathmandu e del Villaggio di Jharlang, nel Distretto di Dhading che avevano abitazioni inagibili a causa del sisma.
  • abbiamo costruito 8 strutture scolastiche semi-permanenti nel Villaggio di Jharlang (Distretto di Dhading)

A seguito dell’ultimo intervento appena concluso, abbiamo reso permanenti 2 strutture scolastiche (tra le 8 costruite) con ciò garantendo agli studenti locali di poter finalmente contare su un edificio funzionale e sicuro, volto a rimanere al loro servizio e di coloro che verranno in futuro per lunghissimo tempo.

Durante la cerimonia di chiusura erano presenti numerosi esponenti della comunità e del governo locale che hanno espresso a favore di Apeiron e di tutto coloro che ci hanno affiancati in questi lunghi mesi, parole piene di sincera riconoscenza.  La gente del posto, infatti, sa bene cosa abbiamo passato per raggiungere gli obiettivi che sono ora davanti agli occhi di tutti. Il lavoro, infatti, è stato portato avanti in condizioni davvero difficili e ha messo a dura prova lo staff di Apeiron in Nepal. Ma al tempo stesso ha anche reso tutti noi estremamente fieri del lavoro svolto e degli importanti risultati raggiunti.

Nel villaggio di Jharlang, anche grazie al Vostro importante sostegno, siamo rimasti praticamente solo noi di Apeiron a dare una mano, perché il posto è molto remoto (ci vogliono due giorni di viaggio da Kathmandu per raggiungerlo) ed è necessario lavorare in condizioni quasi estreme. Anche organizzazioni ben più grandi e strutturate di noi hanno desistito.

Siamo quindi pienamente consapevoli che il nostro intervento ha assunto, per la gente locale, un valore che va molto al di là dell’aiuto materialmente prestato.

Scegliendo di restare al loro fianco nonostante le enormi difficoltà abbiamo dato loro un importante segno di speranza. Ed in questo momento, visto il contesto, questo non ha prezzo.

Grazie per averci sostenuto in questo compito davvero impegnativo.

Barbara Monachesi - Apeiron