Emergenza Siria (distribuzione di kit salvavita)

Dati generali progetto

Anno: 2013
Paese: Siria
Località: Damasco
Associazione: UNHCR
Valore del progetto: € 70.000,00
A carico di Prosolidar: € 70.000,00
Percentuale finanziata: 100,00%


Sono passati già 2 anni dallo scoppio della crisi siriana che ha obbligato più di  2 milioni di persone a fuggire dalle loro case e dal loro paese per cercare riparo nei paesi vicini principalmente Turchia, Iraq, Libano, Giordania e Egitto. La tragedia sta portando a terribili conseguenze.
Strappati dalle loro case e dalle loro comunità, l’UNHCR si sta impegnando duramente per assistere i 2 milioni di rifugiati siriani e, secondo le nostre stime, a queste si aggiungeranno altre 2 milioni di persone entro la fine dell’anno.
Più della metà dei rifugiati in fuga dalla Siria sono bambini. Tra tutti sono loro ad essere esposti ai rischi più gravi. In questa regione la malnutrizione e la fame sono inusuali, ma un recente studio in Giordania ha dimostrato che il 4 per cento dei bambini rifugiati sotto i 5 anni soffre di malnutrizione acuta. In Libano invece si avranno, secondo le stime, più di 1 milione di bambini vulnerabili entro la fine dell’anno (includendo bambini libanesi, siriniani e palestinesi), l’80 per cento dei quali non andrà a scuola.

Descrizione Progetto

Dal report di UNCHR

Assicurare la presenza di posti sicuri dove rifugiarsi
Stiamo lavorando duramente per garantire uno spazio sicuro per accogliere tutte le persone che sono in fuga dalla Siria. Con il perpetrarsi della crisi ciò sta diventando sempre più difficile in quanto  la pressione  è sempre più forte.
L’accesso alla richiesta di asilo politico e alla procedura di registrazione, così come l’accesso alla protezione nei paesi confinanti con la Siria sono fondamentali per salvare vite umane.
L’UNHCR sta lavorando attivamente per promuovere l’implementazione da parte dei paesi della regione di politiche di ingresso attente alle procedure di protezione internazionale.
L’UNHCR ha ridotto il tempo di attesa per le registrazioni dei rifugiati siriani in Giordania, che ora si attesta a poche ore dall’arrivo nei centri di transito,  grazie all’implementazione di nuovi strumenti tecnologici e all’aumento di personale.
Il centro di registrazione di Irbid ha ora la capacità di registrare 1.300 persone al giorno e qui è stata implementata la scansione biometrica dell’iride per ottimizzare il processo ed evitare il rischio di frode attraverso la doppia registrazione.
Nel centro di registrazione di Amman, aperto nel luglio del 2013, possono essere registrate 3.000 persone al giorno triplicando la capacità della struttura precedente.
A Centinaia di siriani al centro di registrazione dell’UNHCR nel quartiere di Zamalek al Cairo. La registrazione è di fondamentale importanza per assicurare ai rifugiati protezione, assistenza e accesso ai servizi di base.

Proteggere i rifugiati siriani: fornire alloggi, acqua e servizi sanitari
Le nostre stime prevedono che, entro la fine di quest’anno, oltre il 75 per cento della popolazione rifugiata vivrà fuori dai campi. Questi rifugiati, definiti urbani, sono più difficili da raggiungere e vivono in condizioni molto precarie. L’aumento delle richieste di alloggio sta provocando un aumento degli affitti e, allo stesso tempo, è sempre più difficile trovare un’alloggio disponibile. Noi ci stiamo affrettando a fornire rifugi di emergenza dignitosi alle nuove famiglie creando dei siti di transito, migliorando le tende con dei sistemi impermeabilizzabili, fornendo un aiuto economico alle famiglie vulnerabili che vivono in case in affitto e che altrimenti sarebbero a rischio di sfratto.
I sussidi economici sono un aiuto fondamentale per i rifugiati urbani che in questo modo possono provvedere alle spese per l’affitto, il cibo, le medicine e i mezzi di trasporto per mandare i bambini a scuola.
In Giordania nelle aree urbane l’UNHCR fornisce sussidi economici a 13.141 famiglie siriane (50.427 persone)
In Iraq sono state individuate 700 famiglie siriane particolarmente vulnerabili  (3.427 persone) che vivono nelle municipalità del Kurdistan iracheno come Erbil, Dohuk e Sulaymaniyah e hanno ricevuto sussidi economici per un valore totale di 214 mila dollari. L’analisi di altre famiglie vulnerabili è in corso nelle regioni centrali dell’Iraq.
In Libano più di 1.300 persone sono state costrette allo sfratto nella valle della Bekaa. L’UNHCR, insieme con il Danish Refugee Council, ha fornito un alloggio alternativo alle famiglie più vulnerabili.
Un nuovo campo rifugiati è stato costruito nel nord dell’Iraq, a Darashkran, in quanto l’unico campo nella zona, il campo di Domiz, ha superato le sue capacità di accoglienza. Quest’ultimo infatti, costruito nell’aprile del 2012 per fornire alloggio a 30 mila persone, ne ospita attualmente 45 mila.
Il campo di Darashkran è stato attrezzato con le infrastrutture necessarie (strade, sistema idrico, fognario, punti di distribuzione del cibo) e con un centro per l’impiego e di assistenza psicologica.
L’Iraq ospita circa 200 mila rifugiati siriani, la maggior parte dei quali (circa il 95 per cento) sono ospitati nelle regioni curde a nord. Solo nel mese di agosto  50  mila persone hanno attraversato il confine tra la Siria e il Kurdistan iracheno in cerca di protezione.

Proteggere i rifugiati siriani: fornire cibo e cure mediche
I nostri partner stanno fornendo assistenza medica e alimenti di prima necessità, l’UNHCR si assicura che anche i membri più vulnerabili delle comunità ospitanti siano coinvolti nelle forme di sostegno in modo da ridurre la disparità e i rischi di conflitti e da distribuire le risorse equamente.
A settembre 2013, l’UNHCR ha distribuito aiuti umanitari a più di 2 milioni si sfollati interni. Ogni settimana partono tra i 250 e i 300 camion per permetterne la distribuzione.  

Proteggere i rifugiati siriani: fornire istruzione e mezzi di sostentamento
Una valutazione sul campo condotta dall’UNHCR in collaborazione con l’UNICEF e con l’UNESCO ha dimostrato che più del 92 per cento dei bambini siriani non sono iscritti a scuola e che le scuole disponibili possono accogliere un terzo dei bambini attualmente non iscritti.
Per promuovere l’iscrizione a scuola, l’UNHCR paga le tasse di iscrizione e fornisce ai bambini rifugiati dei sussidi economici volti a coprire le spese per l’acquisto dei grembiuli, dei materiali scolastici e per i mezzi di trasporto.
Abbiamo organizzato inoltre i doppi turni nelle scuole in Libano e in Giordania  in modo da aumentarne rapidamente la capacità  e permettere a un numero doppio di bambini di frequentare la scuola.
Stiamo lavorando anche nel fornire classi aggiuntive, migliorare le strutture, finanziare corsi di formazione per gli insegnanti e coprire i costi aggiuntivi legati al maggior numero di studenti. Diamo la priorità alle zone sfornite di servizi e con un alto numero di rifugiati.
In Iraq l’UNHCR ha già realizzato 86 prefabbricati adibiti a classi, 24 nuove classi nelle scuole esistenti corredate di arredo scolastico.
In Egitto abbiamo fornito borse di scuole per dare la possibilità a 300 bambini di frequentare la scuola materna, ad altri 3.000 la scuola elementare e a 1.000 la scuola media. Per i giovani e gli adulti stiamo creando circa 9.000 oppurtunità di accesso al lavoro e apprendistato, includendo anche membri della comunità ospitante.

Soluzioni durevoli
L’UNHCR sta lavorando con diversi stati per permettere il reinsediamento dei rifugiati siriani in paesi terzi, parte del piano di risposta alla crisi siriana. L’UNHCR ha proposto nel 2014 il reinsediamento di 30 mila rifugiati siriani particolarmente vulnerabili, in quanto vittime di tortura, donne e ragazze a rischio e rifugiati con gravi problemi di salute.
Attualmente 16 sono i paesi che partecipano al programma di reinsediamento: Australia, Austria, Canada, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Irlanda, Lussemburgo, Moldavia, Norvegia, Olanda, Spagna, Svezia, Svizzera e Stati Uniti. L’UNHCR coordina il programma di reinsediamento con i paesi ospitanti.   

Risultati ottenuti
Giorno dopo giorno i campi rifugiati e le aree urbane diventano sempre più affollati e l’UNHCR sta facendo il possibile per garantire ai rifugiati sicurezza e protezione. A giugno 2013, in collaborazione con i nostri partner, abbiamo garantito il pasto a 2.4 milioni di persone al mese, vaccinato più di un milione di bambini contro la poliomelite e il morbillo, assicurato acqua potabile a 9 milioni di persone e distribuito beni di prima necessità a 920.000 persone. Ma questo non è sufficiente. Abbiamo bisogno di assistere i più vulnerabili fornendo cibo, tende, aiuti finanziari, includendo anche le comunità ospitanti.
Quello che è difficile per noi da comprendere è l’enorme impatto che la crisi siriana sta avendo sui paesi limitrofi che generosamente stanno accogliendo i rifugiati. La loro generosità sta letteralmente cambiando il profilo della loro popolazione e delle loro comunità.

Attività realizzate col sostegno della Fondazione Prosolidar

Grazie alla generosa donazione di 70.000 euro di Fondazione Prosolidar, l’UNHCR è stata in grado di fornire assistenza e protezione a più di 212 siriani in fuga dalla guerra, in quanto servono 330 euro per garantire ad un rifugiato siriano l’assistenza di cui ha bisogno.